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Passione per l’Italia

Sara Pasino ha letto per noi

TOBINO 1958 Passione per l'Italia

Titolo Passione per l’Italia

Autore

Mario Tobino

Anno pubblicazione della prima edizione

1958

Casa editrice

Giunti Editore

Genere

diario di viaggio

Trama

E’ un resoconto  delle vacanze di Tobino e della moglie Giovanna in tre estati consecutive. Visitano la Grecia, la Germania e il meridione d’Italia. L’autore si sofferma nella descrizione delle bellezze culturali e artistiche della Grecia, sottolineandone però la condizione di miseria del dopoguerra; condizione che si contrappone con quella della Germania, che invece si è ripresa economicamente (Norimberga,Francoforte,Monaco, Ambrugo). E infine i due protagonisti concludono le loro vacanze nel sud d’Italia, ancora molto arretrato.

Personaggi

Mario Tobino, sua moglie Giovanna

Ambientazione

Grecia, Germania, Meridione d’Italia

Tematiche

viaggio, patriottismo, descrizione dei luoghi, legame affettivo con la moglie.

Commento personale

Il testo è un diario di viaggio attraverso il quale Tobino narra tre viaggi fatti in tre estati con la moglie, Giovanna. L’elemento principale del libro è l’attenzione ai particolari, le descrizioni dettagliate dei luoghi che il lettore riesce a ricostruire nella mente, per esempio l’autore descrive in modo eccellente la Grecia e tutte le sue opere, come il Partenone, i propilei, le statue… Ma il centro della composizione è il suo amore per l’Italia, come viene preannunciato dal titolo. Infatti ogni volta che Tobino torna nella terra natia, la elogia e dalle sua parole traspare la passione e il profondo affetto che nutre nei confronti del suo paese. Il patriottismo e il legame affettivo dell’Italia è perciò la chiave di lettura di questo libro.

 

Letture critiche

Passione per l’Italia  è il resoconto schietto e preciso delle vacanze di Tobino e della moglie Giovanna in tre estati consecutive. L’itinerario “classico” alla riscoperta dei luoghi sacri dell’Antichità mantenendo sempre vivo il confronto con la miseria della Grecia del dopoguerra. La visita in Germania ancora bagnata di sangue ma già economicamente potente: Norimbrerga, Francoforte, Monaco, Amburgo. Infine l’estate trascorsa sulle spiagge meridionali della nostra penisola. In tutti e tre i viaggi vivo è l’interesse per l’umanità, le tradizioni e la cultura delle città visitate ma ferma è la passione, quasi un tarlo, per il proprio Paese misura di tutte le cose.

http://www.lafeltrinelli.it/libri/mario-tobino/passione-l-italia/9788809209633

 

“Passione per l’Italia è un racconto di viaggi e di immaginazioni. Tobino e sua moglie visitano la Grecia, la Germania, i segreti del meridione italiano. C’è come una strana comicità, levigata e soffusa, a rendere il diario di viaggio qualcosa di più sottile e celato: forse il senso di un romanzo per due anime che si ritrovano; o semplicemente la storia di due esseri che mentre viaggiano nutrono il sogno comune di un mondo tanto più segreto e reale quanto più profondamente contemplato. Arnaldo Colasanti, nella prefazione, parla di una felicità domestica diffusa qua e là, fra le bellezze della Grecia e i ricordi pietosi della povera Italia: La vita è oscura e bianca, così come il sole è accecante. I paesaggi cambiano e si ripetono, la letteratura però ,sembra dirci Tobino, racconta la storia di sempre. La chiave di questo bellissimo Passione per l’Italia è l’amore reciproco di un uomo e di una solitudine: il segreto non pronunciato di una misericordia che sorride e, chissà come, riconcilia l’esistenza dinanzi all’assurda bellezza del mondo.”

http://www.inmondadori.it/Passione-per-l-Italia-Mario-Tobino/eai978880920963/

 

“Passione per l’Italia” è il diario di tre viaggi fatti da Tobino e sua moglie in tempi diversi verso la Grecia, la Germania del dopo guerra e il meridione d’Italia.
L’autore non si attarda troppo sui paesaggi e le loro bellezze, quanto sui caratteri delle persone che incontrano e su singoli episodi che, raccontati con maestria e, ancora prima, vissuti con intensità, racchiudono il senso del viaggio stesso.
Ovviamente un’operazione del genere poteva riuscire solo a un grande come Tobino.
Qualche passaggio preso qui e la per dare l’idea dello stile: “La piazza principale era nel sonno, come una mosca che riprende a ronzare l’autista si risvegliò”. “Non ero venuto n Grecia per fare l’orefice che paragona sopra la pietra, ma mi succedeva come l’eco che rimanda, non responsabile lei del primo suono; risacche risciacquavano la mia spiaggia: i greci avevano in guerra combattuto, avevano vinto l’imperiale esercito fascista, poi era venuto Markos, che ora aveva i suoi soldati legati nel silenzio sotto il sole. Sono italiano vissuto nella prima metà di questo secolo, non vedevo l’ora di abbandonare la Grecia”.
“Entrammo in Germania, procedemmo tra le belve” … “In quella cantina tutti, tutti erano brutti, nel volto non una scaglia di pensiero, di affettuosa indagine sul perché della vita, non quella tenera luce di comprensione che dolcemente porta alla pietà, completamente orbati di quella gentilezza latina la quale a un fiore può affidare perfino l’immagine di una veemenza guerriera”.
Circa l’Italia meridionale: “I piaceri intellettuali sono vietati dall’ignoranza e dalla miseria che incatena l’ignoranza: ignoti sono i piaceri mondani in un paese che manca perfino dell’acqua. Ma le donne, quando sono belle, irraggiano la casa e questa unica virtù va ininterrottamente custodita, anche con la più sottile ferocia. Le donne devono, in ogni modo, restare schiave”.

http://www.gianpaololuzzi.it/2013/07/passione-italia/