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INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “L’ECCIDIO DEGLI EBREI SUL LAGO MAGGIORE”

Domenica 4 febbraio verrà inaugurata la mostra L’eccidio degli Ebrei sul Lago Maggiore, presentata da alcuni studenti del Liceo sotto la guida dei docenti di Storia Elena Verderio, Anna Ferrario e Giacomo Cuccu e allestita nella Sala Ali della Libertà in Piazza Trento Trieste. L’inaugurazione si apre alle ore 11:00 alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentanti delle associazioni, con la lettura di passi d’autore significativi, da parte degli studenti del gruppo scolastico “Mondo e Teatro”; a seguire sarà possibile visitare la mostra con la guida degli studenti ciceroni. 

La mostra nasce dalla partecipazione dei docenti di storia ad un corso di formazione sull’approccio storico-critico alla didattica della Shoah e al Convegno Internazionale Storie, Memoria, Oblio svoltosi il 13-14 ottobre 2023  presso la Casa Della Resistenza di Verbania- Fondotoce nell’80° anniversario dell’eccidio del Lago Maggiore. Da qui la decisione di coinvolgere studenti di quarta e quinta, dell’indirizzo Linguistico e Scienze Umane, in una formazione specifica, oltre alla partecipazione degli studenti all’evento organizzato dal Tavolo “La storia ci appartiene”, che coinvolge l’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio,  gli istituti scolastici e le Associazioni cittadine, in occasione delle celebrazioni della Festa della Liberazione.

Gli studenti saranno le guide alla mostra concessa in prestito dalla Casa della Resistenza di Verbania- Fondotoce:  realizzata tra il 2015- 2017 con il contributo della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, è stata ideata e curata da Ester Bucchi De Giuli e dal Centro di Documentazione della Casa della Resistenza di Verbania- Fondotoce;  la ricerca storica è stata condotta da Ester Bucchi De Giuli, Claudia De Marchi, Gemma Lucchesi, Gianmaria Ottolini, Chiara Uberti; la grafica è stata realizzata  Casa della Resistenza di Verbania- Fondotoce.

I fatti che la mostra racconta si riferiscono al periodo dal 13 settembre al 10 ottobre 1943, quando in nove località tra Novara e la sponda piemontese del Lago Maggiore (Baveno, Arona, Meina, Orta, Mergozzo, Stresa, Pian Nava, Novara, Intra) vennero assassinati, per odio razziale e frenesia di rapina, almeno 58 ebrei. Si tratta della prima strage di Ebrei avvenuta in Italia. L’allestimento rende possibile al visitatore ripercorrere gli antefatti storici (dalle leggi razziali del 1938 alla presenza ebraica nel novarese, all’occupazione tedesca dell’Italia) e gli avvenimenti immediatamente successivi (la deportazione ebraica nel novarese e il ruolo della Svizzera). La mostra si chiude con riferimenti alle figure dei Giusti e alla stagione processuale, apertasi nel 1954 con il processo di Graz (Austria) e conclusasi nel 1968 con il processo di Osnabrück (Germania), senza dimenticare le figure dei “Giusti” che aiutarono altri Ebrei a salvarsi.

La formazione relativa all’allestimento della mostra ha consentito agli studenti di approfondire questi tragici avvenimenti che intersecano la “Grande Storia” con la “Storia locale” in luoghi a noi vicini, per recuperare la Memoria nel suo significato storico e attuale, favorendo il dibattito e la riflessione su tale tema, al fine di provare almeno a ipotizzare azioni concrete per presidiare nel nostro tempo la persona e la sua dignità, oltre a restituire alla cittadinanza conoscenze e competenze apprese. Gli studenti hanno anche curato la parte grafica (locandina e brochure informativa) e la rielaborazione multimediale del documentario 1943 Even. L’eccidio del Lago Maggiore realizzato dall’Associazione Casa della Resistenza di Verbania- Fondotoce.
 
Si ringrazia per la collaborazione: l’Amministrazione comunale e il Tavolo “La storia ci appartiene”, l’Associazione Casa della Resistenza di Verbania- Fondotoce per le occasioni formative e il prestito, l’Associazione “Amici di Angioletto” e il “Liceo Artistico e Coreutico Musicale Candiani Bausch” per la concessione dello spazio espositivo.

Sarà possibile visitare la mostra dal 5 al 9 febbraio, durante la mattinata: molte scuole hanno già prenotato la visita guidata dagli studenti del Crespi.

Di seguito la nota della Dirigente Cristina Boracchi:

Spiace non essere fisicamente presente alla cerimonia di inaugurazione di una mostra che vede gli studenti attivi nel fare della memoria non solo una rievocazione sterile ma una azione che incide nell’oggi. Condivido infatti quello che il filosofo Zigmut  Baumann osservava in merito alla Shoah: la memoria non è un quadro da appendere al muro per osservarlo una volta all’anno ma è una finestra sul futuro costruisce il domani sulle rovine del passato purtroppo ancora recente.

E allora di fronte al tempo che consuma le vite dei sopravvissuti,  occorre che noi tutti ci si senta eredi di coloro che non potranno più dire l’indicibile, narrare  i vissuti  inenerrabili: l’eredità però comporta anche studio, conoscenza perché l’emozione non svanisca e si consolidi nella consapevolezza.

Allegato:  brochure_mostra

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